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Patrizia Iannetta
Le sue 231 poesie
La distanza mi sembra una follia,
come sovvertire le regole della natura
o disconoscere il valore dell’armonia
confondendo la vita con un’avventura.
È follia non donarti il mio tempo,
tacerti l’accadimento di quel giorno,
consolarmi con qualcuno
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Vorrei guardare il mondo in modo diverso
come un eterno girotondo,
percorrerlo all’inverso
sì da scrutarlo davvero a fondo.
Sentire un invisibile filo di coraggio
attraversarmi l’anima elegante,
avere sugli altri quel vantaggio
come di carica
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Le mie ferite sono giganti,
mi sembrano molto più giganti di quelle degli altri.
Se le accarezzi
inviti il mio corpo a reagire,
se mi offri una gentilezza
spingi le mie arterie a pulsare,
se mi stai vicino
tocchi i miei pensieri con la
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Al solo volger lo sguardo verso l’altro,
i due occhi si penetrarono distanti
e fu in quell’istante che quel contatto astratto
attrasse i due corpi trepidanti.
Come una possente calamita,
fu impossibile opporre resistenza,
e la pelle, di impavida
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Quando ho aperto gli occhi quel giorno
ho provato invidia per il volo delle farfalle,
per il tuo tempo metodico,
intangibile e lontano da me,
per chi non sciupa i doni
che la vita ha voluto riservargli
ma li rincorre per afferrarli.
Poi ho
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Bisbiglia quella linea fra noi, come un etereo confine,
che segna nel tempo uno spazio ma quanto c’è anche di affine.
Siamo nuvole distanti
ingabbiate in un pezzo di cielo,
al soffio del vento oscillanti
o solo diafane... come un limpido
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La lontananza è una forza a doppio taglio,
inversamente proporzionale ad ogni sbaglio
perché involve fiducia e accudimento
inducendo timori e dubbi nel contempo.
La distanza fra due corpi è confidenziale,
foriera di un vuoto costante ed
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Qualcosa di effimero che era...
prima del primo bacio che risale al primo sguardo...
prima della prima parola che rievoca il primo pensiero...
prima del primo incontro che assapora il primo respiro...
prima del primo confine che segna l’esistenza di
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Non è colpa tua se non mi vedi,
se neppure col binocolo ti chiedi
come mettere a fuoco per ingrandire,
guardare attraverso le lenti per ammirare.
Non saprai mai cosa ti sei perso,
del mio modo d’amare l’universo
quali baci o quante carezze non
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Nel frattempo che la vita scorre
io mi ritrovo sulla cima di una torre
ad aspettare quell’unica occasione
di condividere con te un’emozione.
Nel frattempo che il silenzio mi rincorre,
resisto in equilibrio dall’alto della torre,
ferma ad
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Ho pensieri ostinati che il tempo non cambia,
radicati e persistenti da sembrare un karma,
che insistono tenaci a condizionar l’esistenza
come parte integrante della mia stessa essenza.
Mi emozionano le premure,
mi stupiscono i gesti,
mi
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Mani che non si possono sfiorare,
corpi che non si possono accostare,
passi misurati per doversi distanziare.
Baci lanciati da lontano con le mani ad accennare,
abbracci troppo preziosi per poterli realizzare
e suoni non più sussurrati da doverli
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Il mio corpo ospita la mia anima
in una forma apparentemente anonima
che protegge come in un grembo materno
la vera parte di sé celata al suo interno.
Quando l’anima è afflitta
non bilancia con mezze misure,
si rompe in pezzi e sta zitta
a
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Siamo stati abili nell’intrecciare le nostre vite
ed io a cancellare con te alcune mie ferite,
percorrendo quel filo invisibile dell’empatia,
a tratti intriso di una reale bramosia.
Abbiamo irrorato di colori il grigiore dell’esistenza,
galleggiato
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C’è un dolore democratico e coinvolgente,
che ti ferisce lentamente,
ti restituisce l’illusoria convinzione
di diluire nel tempo la sua afflizione.
Poi c’è il dolore intransigente e dittatoriale,
quello che rapisce ogni percezione sensoriale,
non
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